“Il peso del denaro”

Quest’opera vuole raccontare in chiave surreale e simbolica il rapporto ambiguo che l’uomo intrattiene con il denaro.


Le banconote, oggetti privi di valore intrinseco, diventano un fardello materiale e spirituale: appoggiate su una bilancia, vengono misurate come fossero oro, pietre o metalli preziosi. Il denaro, così, si trasforma da semplice mezzo di scambio a unità di misura della vita stessa.


La bilancia che segna con precisione i grammi mette in luce l’assurdità del nostro tempo: ciò che dovrebbe essere immateriale (valore, ricchezza, sogni) viene ridotto a peso, a materia misurabile, perdendo la sua anima.


Il messaggio è duplice:


  • Da un lato, una critica al materialismo contemporaneo, dove il denaro diventa simbolo di potere, status e desiderio, fino a gravare come un peso esistenziale.
  • Dall’altro, una riflessione filosofica: il denaro pesa davvero? O è l’uomo che si lascia schiacciare dal suo valore simbolico?


In questa tensione, l’artista invita lo spettatore a riflettere sul vero valore delle cose, e sul confine sottile tra ricchezza come strumento e ricchezza come prigione.


Nota critica sull’opera 

Il peso del denaro

di Gianfranco Quartaroli

Nell’opera Il peso del denaro, Gianfranco Quartaroli affronta con linguaggio surreale e simbolico uno dei temi più universali e controversi: il rapporto dell’uomo con il denaro.

Le banconote, adagiate su una bilancia, si trasformano in materia grezza, prive della leggerezza che normalmente associamo al valore immateriale. Qui diventano peso, misura tangibile e paradossale della nostra esistenza.

La bilancia che ne quantifica i grammi è metafora della società contemporanea, dove ciò che dovrebbe restare strumento viene invece assolutizzato, fino a schiacciare chi lo possiede o lo desidera.

Quartaroli ci ricorda che il denaro non è neutro: può essere mezzo, ma anche gabbia.

La forza dell’opera risiede proprio in questa ambiguità: non ci offre risposte, ma apre una riflessione critica sul senso del valore, sul confine tra ricchezza e prigionia, tra libertà e illusione.

Critical Note on the work 

The Weight of Money

by Gianfranco Quartaroli


In The Weight of Money, Gianfranco Quartaroli explores, through a surreal and symbolic language, one of the most universal and controversial themes: humankind’s relationship with money.

Banknotes, laid on a scale, are stripped of their abstract lightness and transformed into raw matter. They become weight, a tangible and paradoxical measure of our very existence.


The scale that quantifies their grams stands as a metaphor for contemporary society, where what should remain a mere instrument is instead absolutized, to the point of crushing those who possess it—or those who long for it.

Quartaroli reminds us that money is never neutral: it can be a means, but also a prison.


The strength of this work lies precisely in its ambiguity: it does not offer answers, but opens up a critical reflection on the meaning of value, on the fine line between wealth and captivity, between freedom and illusion.



Commenti

Post più popolari